A essere sul banco degli imputati sono sempre smog e inquinamento, ma questa volta non quelli misurati a Pm10 e riferiti all’atmosfera: a mettere a rischio la salute c’è anche l’aria che si respira in casa.
COSA FARE PER AVERE ARIA PULITA IN CASA?
Lo studio ha fornito anche semplici indicazioni, a uso e consumo delle abitudini nella vita di tutti i giorni. – È consigliabile ventilare gli ambienti domestici almeno una volta al giorno, per un minimo di 20 minuti, preferibilmente utilizzando le finestre che non affacciano su strade trafficate e nel pomeriggio quando il livello di particolato all’esterno è in genere inferiore rispetto al mattino. – Durante la cottura dei cibi è bene usare la cappa e aprire le finestre dopo la cottura. – È raccomandabile aerare la casa anche durante e dopo pulizie, attività di lavaggio e stiratura, o di bricolage, oppure l’utilizzo di disinfettanti e altri prodotti chimici. Bisogna considerare che i tappeti possono ritenere il particolato e causarne il risollevamento: per questo serve pulirli con un aspirapolvere dotato di filtro per il particolato almeno una volta alla settimana. Lo stesso principio vale anche per divani, tende, materassi e arredi in tessuto.
❖ Se l’impiego di purificatori d’aria può essere utile per abbassare la concentrazione di particolato all’interno della casa, è da evitare l’utilizzo di profumatori dell’ambiente.
❖ Caminetti, stufe a legna o a “pellet” sono soluzioni da escludere se impiegate come fonte principale di riscaldamento.
❖ Come regola da osservare: temperatura e umidità dell’aria non devono essere mai eccessivamente elevate né basse.
❖ Vietato fumare in casa, specie se vi vivono bambini, donne in gravidanza e soggetti con patologie respiratorie.
❖ Ultimo consiglio: non stare sempre in casa. Trascorrere del tempo all’aperto in parchi e zone verdi della città, oppure fuori dai centri urbani, nei boschi e in campagna, non potrà che portare beneficio ai nostri polmoni.
(Salute, Humanitas)